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Ricordi

Quando c’era la "naja"

Negli anni '70, militare in Italia


di Pietro Masci



In Italia, dal 1861al 2004, per quasi 150 anni il servizio militare di leva è stato obbligatorio. E ancora prima che esistesse lo stato unitario, il regime napoleonico l’aveva reso obbligatorio.
Partire, partirò, partir bisogna, dove comanderà nostro sovrano” recitava una canzone popolare dei coscritti romani degli inizi del 1800.
Ah che partenza amara, Nina mia bella, Nina mia cara / son nato a Roma e devo morì in guerra” proseguiva la canzone ottocentesca, ma per fortuna la maggioranza dei soldati di leva tornava sano e salvo a casa dopo qualche tempo.

Era diventata cogli anni una “tradizione”: le classi popolari affrontavano la naja come la prima volta in cui uscivano dai ristretti paesaggi della propria vita, conoscevano persone da tutte le parti d’Italia, frequentavano la vita di città, avevano le prime esperienze amorose (di solito a pagamento) e, come si diceva un tempo, “L’esercito li faceva uomini!”.

Al ritorno si sposavano, e di solito non uscivano mai più dai confini della provincia di nascita…
E per tutto il tempo, quando s’incontravano due o più uomini e scambiavano una bicchierata, cominciavano ciascuno a raccontare all’altro la mirabolanti avventure vissute “sotto la naja”.


Per me le cose si sono svolte in maniera molto diversa, sono definitivamente uscito dalla mia “provincia” ed ora vivo abitualmente dall’altra parte del mondo.
Ciò non toglie che ricordi ancora con piacere (e un po’ di nostalgia?) il periodo della mia naja e l’involontario “turismo militare” che mi capitò di fare.

Quindi dedico a tutti coloro che hanno condiviso le stellette forzate di quei tempi le foto delle due caserme in cui mi sono trovato, a Lecce ed a Firenze: dall’aprile 1973 al giugno1974 sono stato sergente dell’Esercito Italiano, prima alla caserma Nacci di Lecce (Puglia), poi alla Caserma Lupi di Toscana, a Scandicci, nei pressi di Firenze.
Un saluto e un ricordo a tutti i miei commilitoni di allora.










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